Coordinamento drammaturgico e scenico: Roberta Colombo e Andrea Monticelli
Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
In collaborazione con Scuola Secondaria di Primo Grado “ M.Montanari”, Ravenna
all’interno del Progetto “ La Scuola Officina: Laboratori per Competenze in Uscita”, con il coordinamento scientifico del Proff. Andrea Canevaro, Università degli Studi di Bologna
Bend the Rules ( Piega le Regole) è un progetto teatrale nato come sperimentazione inclusiva all’interno con la Scuola Secondaria di Primo Grado Montanari con un gruppo di 11 studenti eterogeneo per età, classi, storia e provenienza, coordinati da Roberta Colombo e Andrea Monticelli, su incarico di Rete Almagià all’interno del progetto di formazione per adolescenti e giovani “ Percorsi Formativi per Giovani Creativi”, attivato con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Si tratta di uno spettacolo anticonvenzionale, che esige lentezza, conoscenza, fiducia; si basa non sulla prestazione, sulla meritocrazia, sul tecnologismo, ma sullo scambio di competenze, sul “fare”, inteso come mani, anima e cervello, come pensieri critici con cui riconoscere e ristabilire le regole del mondo, della condivisione, del riconoscere e rispettare se stessi in relazione agli altri.
Bend the Rules è un anti-talent e un anti-contest nel quale tutti sono protagonisti e creatori allo stesso modo.
Bend the Rules è un viaggio il cui obiettivo è il viaggio stesso dentro le regole della convivenza etica e civile, dentro le regole che ognuno di noi accetta o rifiuta nel corso della vita, le regole a cui ci si piega e a cui ci si ribella, dentro le regole giuste e le convenzioni, dentro le maschere che indossiamo per essere accettati e per nascondere paura e insicurezze.
Bend the Rules racconta come la fragilità sia necessaria alla forza.
Il risultato è uno spettacolo nel quale il teatro d’ombre, scelto proprio per la sua forte componente antinarcisistica, antimeritocratica e corale, diventa il mezzo prepotente e suggestivo d’espressione della maturazione collettiva di un gruppo di studenti, docenti e tecnici teatrali che hanno raccontato differenti visioni ed esperienze del mondo, si sono esposte e hanno messo in campo i loro contenuti, sviluppandone una sintesi a partire dal pensiero critico e dalle azioni sceniche. Sintesi che in ambito teatrale è necessaria perché non si possono mettere in scena soltanto parole ed emozioni. Teatro significa artificio, da artefare: accompagnare dentro un mondo che devo rappresentare attraverso scene, coreografie, drammaturgie, luci, elementi scenografici. La mia emozione/narrazione devo portarla sul piano della realtà; renderla cosa, sensoriale e tangibile attraverso il fare: devo riuscire a comunicare le parole del mio viaggio attraverso le cose che prendono per mano chi guarda e lo conducono nel mio mondo. E quelle cose devo necessariamente crearle, dar loro un corpo, una realtà, un orizzonte.
Nel Teatro d’Ombre di “Bend The Rules” queste cose sono state create dagli studenti, diventando sagome di oggetti-regole da distruggere/regole da ritrovare; diventando corpi che si intrecciano e hanno tante mani, braccia, teste, grandi alberi con un unico cuore pulsante; diventando luci che cambiano colore, e, intense o flebili, accolgono l’ombra come necessità della luce.
Quelle parole/cose sono diventati gesti, danze, musiche e suoni, come il live beat box che con il suo ritmo sincopato conclude l’azione teatrale e diventa non una fine, ma il preludio a un altro cammino da costruire..